Diario di bordo di domenica 29 giugno 2008
	  Oggi regata; 300 metri: un lampo.
	  Ma, come tutte le regate di canottaggio, non si fatica solo in gara: prima bisogna scendere in acqua e dopo bisogna rimontare il carrello e ripartire. Queste due fasi, oggi, non
	  sono state irrilevanti, anzi: per alare le imbarcazioni abbiamo dovuto verificare tre punti lungo il Tevere, sempre supportati dall'instancabile amico Franco Bovo. Tre ore di lavoro.
	  Dopo la regata, per riportare pulmino e carrello in cima agli argini del Tevere è stato necessario l'aiuto di tutti i presenti per spingere motrice e carrello su per una ripida salita.
	  Al termine della salita blocco del traffico. Retromarcia di 100 metri con il carrello e inversione in una piazza. Ma dopo oltre 500 chilometri di voga il gruppo non vacilla e compatto
	  supera anche queste ultime difficoltà: ognuno ha fatto la sua parte.
	  Veniamo alle regate: prima di noi gareggiano canoe e skiff, dai cadetti ai master. Gli ultimi a gareggiare sono i quattro da coastal rowing. Tre società romane e il Piemonte e il
	  Lombardo. La regata di chiusura della manifestazione è la nostra; Piemonte contro Lombardo; l'equipaggio di Siracusa contro Genova, Como e Messina. Parte più veloce il Lombardo
	  che sopravanza il Piemonte di una barca di lunghezza; Piemonte lentamente recupera e metro dopo metro raggiunge Lombardo. Otto decimi separano alla fine gli equipaggi con un arrivo
	  quasi simultaneo. Non vi dico chi ha vinto perchè è irrilevante. Il tempo migliore l'ha fatto registrare il Dopo Lavoro Ferroviario di Roma, che si aggiudica la regata, 
	  secondi e terzi i due equipaggi partiti da Genova 10 giorni prima.
	  Tutto è finito: Claudio ed io rientriamo a Genova passando per Civitavecchia dove lasceremo le due imbarcazioni per una regata organizzata dalla Canottieri Azzurra
	  Domani mattina torno al lavoro, centinaia di e-mail da leggere, lettere, documenti, problemi... quasi quasi ritorno a Roma... a remi.
	  Un ringraziamento a tutti quelli che ci hanno seguito dal sito web e che ci hanno aiutato a spingere i due scafi fino a Roma con il loro tifo ed affetto.
	  Grazie a tutti.
	  Stefano Bellio  
	  
	  



