Diario di bordo di giovedì 26 giugno 2008
Sveglia prima dell'alba: ore 4 e 45. Dobbiamo anticipare il più possibile la partenza per sfruttare le ore fresche della giornata. Terminate tutte le laboriose procedure
che precedono l'uscita (caricamento dei bagagli, aggancio del carrello, controllo delle barche, ecc.) spingiamo le barche nelle acque del fiume Mignone: ore 5 e 45. Alla foce
del fiume dobbiamo "gentilmente" chiedere ad un pescatore di spostare la canna per riuscire a passare senza problemi. Non è stato facile.
Prendiamo il largo, vento leggero contro e mare calmo. Tutto a posto anche se la velocità è leggermente più bassa del solito: il vento ci rinfresca ma siamo
un po' più lenti.
La tappa è lunga e dobbiamo decidere dove arrivare per riposarci a metà tappa. Intorno alle 10 il vento contro cala e si dispone a favore; le condizioni sono favorevoli
ed invece di spiaggiare a Ladispoli (circa metà percorso) decidiamo di continuare fino a Fregene dove arriviamo intorno alle 11 e 30. Chilometri percorsi 42 ad una velocità media di 10
chilometri orari.
Strategia perfetta definita con l'aiuto del nostro "meteopatologo": di lì a poco si alza un fastidioso vento laterale che fa frangere il mare.
Per seguire il consiglio dell'amico Marco Callai, noto giornalista che ci segue stando seduto alla scrivania, curo la linea da perfetto atleta master con un pranzo a base
di carboidrati e proteine, abbondanti ovviamente. Il pomeriggio passa nell'attesa del calare del vento ed a digerire le quattro sciocchezze che abbiamo mangiato.
Alle 17 decidiamo di partire anche se il mare non è calato: oltre due ore di voga su mare increspato per raggiungere la Lega Navale di Ostia che ci accoglie festosamente.
Li ringraziamo per l'ospitalità: se il raid avrà successo sarà anche grazie al lavoro di tutti quelli che ci hanno supportato durante il percorso. Il loro aiuto è stato
preziosissimo. All'amico giornalista Marco Callai (CanottaggioVero), atleta non più senior e non ancora master, quindi non classificabile, faccio presente che in barca io ho qualcosa di meglio di Galtarossa,
Raineri, Venier, Agamennoni, Stefanini e Gattinoni; te ne cito solo uno che vale tutti i precedenti: Franco Paganelli. Ti pare poco?
Domani l'ultima tappa (speriamo): 10 chilometri di mare e 50 di fiume, contro corrente; non c'è da scherzare soprattutto per l'afa e il sole.
Di questo vi riferirò domani.
Buonanotte a tutti.
Stefano Bellio