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1877: sul Po una regata ad… "armi" pari!

1877: sul Po una regata ad… "armi" pari!



Antico esperimento di un armo "10 di coppia" (1)

«… Nel 1875 ebbe luogo a Genova la prima regata Nazionale fra le poche Società esistenti in Italia ed in seguito all’esperienza fatta in quell’occasione, la "Cerea" fece costruire dalla Ditta W. Biffen Sonn di Hammersmith una lancia larga 1,05 e lunga m. 10,50 in cedro, con sedili scorrevoli al costo di Lire sterline 44 e 5 scellini pari a circa 1.100 lire.
Con questa imbarcazione da corsa partecipò alla seconda regata Nazionale di Genova e vinse dopo una dura lotta con i canottieri genovesi(2).
In occasione dell’ottavo Congresso Ginnastico Italiano(3), la "Cerea" l’"Eridano" e l’"Armida" cooperarono per l’organizzazione della regata Nazionale del 10 giugno 1877 e per mettere i tre concorrenti alla gara di canottieri nelle stesse condizioni il Municipio di Torino fece costruire dal Taroni e Stresa due imbarcazioni uguali a quella inglese della "Cerea". I Canottieri genovesi, l’Armida e la Cerea poterono così combattere ad armi pari in presenza dei Reali, di tutte le Autorità e del pubblico entusiasta; vinse la "Cerea"(4)»
.

In merito alla suddetta regata si riporta, di seguito, quanto all’epoca pubblicato dal quotidiano torinese "Gazzetta Piemontese"(5):

Lunedì, 4 giugno 1877 - Elenco degli eventi in programma nel corso della settimana:

[…]

"Mercoledì 6 - Alle 6 pom. regate sul Po presso il Castello del Valentino, alle quali prendono parte i Canottieri Genovesi(6) e le Società Cerea e Armida di Torino – Gara speciale tra i Barcaiuoli del Po – Esercizio di Canottaggio ai quali prendono parte le Società Eridano, Armida e Ginnastica.

N.B. A comodo degli accorrenti la Commissione ha concesso all’Impresa del Gran Palco appositamente costrutto presso il Castello del Valentino che la vendita dei biglietti per assistere alle Regate e alla Gran Festa Pirotecnico-navale sul Po(7), sia fatta alla Sede della Commissione (Palazzo Carignano).

Prezzi: Posti riservati L. 5 - Primi posti a sedere L. 2 – Secondi posti L. 1".

[…]

Giovedì, 7 giugno 1877

Regate sul Po – Sono cominciate qualche minuto dopo le 6 pom. con un concorso immenso di spettatori.

Nei palchi fatti erigere appositamente a sinistra della palazzina dei canottieri Armida e nel palco del congresso riservato agli invitati c’erano gentili ed elegantissime signore.

Nel giardino del Valentino molti fiori e siti erbosi sono stati avviliti e calpestati per diverse ore; con la folla che irrompeva da tutte le parti l’opera delle poche guardie municipali risultava inutile.

Le carrozze poi venivano ad importunare i poveri pedoni fin sotto il castello del Valentino. Di forza pubblica c’erano i carabinieri a cavallo ed a piedi, le guardie di pubblica sicurezza, una compagnia di fanteria e dei bersaglieri.

Dalla parte verso il Valentino lo spettacolo si presentava agli occhi degli spettatori variato assai. Si avevano in prospettiva, dalla riva opposta del fiume verso la stradale di Moncalieri, un gran numero di barche piene di canottieri-barcaiuoli e migliaia di cittadini colla faccia al sole.

Il Collegio Navale era pure schierato in una lunga fila e pareva, dal Valentino, una colonna di soldati che si avviasse verso il fiume.

Alle 6 meno pochi minuti son giunte le LL.AA.RR. il Principe Umberto, la Principessa Margherita, la Duchessa di Genova e crediamo anche il Principino di Napoli vestito da marinaio.

La banda del 5° regg. fanteria ha intuonato la marcia reale.

Le LL.AA. sono state ricevute sulla discesa della palazzina Armida dal prefetto Bargoni, dal Sindaco, dal questore Mazzi, da una Commissione del Congresso ginnastico e dei canottieri.

Appena i Principi hanno preso posto avanti alla palazzina Armida, dalle barche e dalle due rive del fiume è scoppiato un hurrà… e si è dato il segnale della gara col solito colpo di petardo.

Sono partiti primi i barcaiuoli del Po, i quali hanno fatto una seconda gara alla veneziana. Terzi sono stati i canottieri della Società Cerea in costume bianco e azzurro e quelli di Genova in costume bianco con croce rossa sul petto.

L’ultima corsa si è fatta fra i barcaiuoli di Torino per gara definitiva.

Bisognava vedere l’interessamento del pubblico per quelli fra i gareggiatori che per forza di remi acquistava sull’avversario un palmo d’acqua. Bravo! gridava, avanti! coraggio!

Il risultato della gara è stato vittorioso pei bravi canottieri torinesi Cerea, che hanno guadagnato il primo premio. Anche i canottieri genovesi hanno mostrato di possedere forza e agilità di muscoli guadagnando il secondo premio. Un altro premio toccò al canotto Armida.

Dei barcaiuoli non sappiamo precisamente chi sia stato il vincitore. Si parla di una contestazione sorta nell’aggiudicazione di un premio per l’urto delle due barche nel più bello della gara.

Negli intermezzi delle regate eseguirono esercizi di canottaggio i canottieri delle Società Eridano, Cerea, Armida e Ginnastica.

Alle 7½ i Principi partivano dalla palazzina Armida salutati di nuovo dalle autorità e dalla popolazione.

Ballo dei canottieri – Il luogo, l’ora, quella brezza leggera e sottile per la vicinanza del fiume, quei mille globi e lumicini appesi come per incanto tra le frondi dei tronchi degli alberi, nascosti fra quella volta di verzure, un bellissimo cielo stellato, una confusione di ricchissime telette e di modesti costumi da canottieri, un via vai per quei sentieri, su quel piano in riva al Po, tra gli alberi, un sestetto diretto dal Bertuzzi, con danze dello Strauss, del Bertuzzi, del Bercanovich, semplici ed eleganti apparati, il concorso numeroso di invitati e quello più numeroso di spettatori della strada maestra, davano al ballo un aspetto fantastico e brillantissimo: e’ ne facevano una festa degna proprio degli Augusti personaggi che dovevano esserne ornamento principale.

Alle 10¾ una carrozza di gala condusse la Duchessa di Genova; alle 11 altre carrozze di corte recarono i Principi di Piemonte. Una salva di applausi li accolse alla loro discesa e ricominciarono più gaie le brillanti danze.

Inutile il dirvi che proprio la regina della festa era la simpatica Principessa Margherita, tutta grazia, tutta cortesia e affabilità, senza affettazione, senz’ombra di sussiego.

Rimasero al ballo fino ad ora inoltrata; poco dopo la mezzanotte ne partì la Duchessa di Genova: più tardi i Principi, lieti pur essi d’essersi trovati fra quei gentiluomini a festa campestre così bella, così degna di tutti.

Documento a cura di Claudio Loreto (Gruppo Sportivo "Speranza" – Genova)

  documento originale (140 KB)


Immagine tratta dall'archivio di una antica distilleria sita in provincia di Varese, il cui proprietario faceva parte dell'equipaggio

La II Regata Nazionale di canottaggio si svolse nel 1876. Nella gara delle "lance da corsa a 4 remi con scalmiere, 4 vogatori e timoniere", riservata ai "dilettanti" (i canottieri), giunse secondo un equipaggio del club genovese Ginnastica Cristoforo Colombo, che l'anno precedente aveva aperto una sezione remiera; alla regata presero parte anche la Società Canottieri Genovesi e i "dilettanti" di Livorno. Alcuni documenti fanno supporre che anche la Canottieri Genovesi utilizzò un'imbarcazione da corsa di "ultima generazione"; difficile, invece, stabilire con quale tipo di lancia gareggiarono la Cristoforo Colombo e i Livornesi.

L'VIII Congresso Ginnastico Italiano si tenne a Torino dal 3 al 10 giugno 1877. Nel suo ambito si svolsero saggi ginnici, gare di corsa, scherma, velocipedismo e tiro a segno, nonché - appunto - una regata di canottaggio.

Tratto dall'articolo «I 90 anni della "Cerea"», pubblicato nel marzo 1953 da "Il Canottaggio" (rivista ufficiale della Federazione Italiana Canottaggio). La regata in discorso si svolse in realtà il 6 giugno (un mercoledì), e non il 10 di quel mese, come erroneamente riportato dall'articolista.

Antico foglio torinese, diventato quotidiano nel 1834 e trasformatosi ne "La Stampa" nel 1895 (cfr. "Storia del Giornalismo Italiano", di Paolo Murialdi, Gutenberg 2000 Editore, Torino, 1986).

Trattavasi della Società Canottieri Genovesi, fondata (nel 1875?) dal console britannico in Genova Sir Montagu Yeats Brown insieme al fratello Federico, e poi discioltasi il 28 giugno 1897.

Lo spettacolo pirotecnico era in programma la sera di domenica 10 giugno, dopo la solenne inaugurazione in Piazza Solferino, alla presenza della famiglia reale, del monumento dedicato al Duca di Genova.