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La prima Regata Nazionale di canottaggio

La prima Regata Nazionale di canottaggio

di Claudio Loreto


Il 25 luglio 1875 nel porto di Genova ebbe svolgimento la prima manifestazione remiera a carattere nazionale, della quale, purtroppo, si è pressochè perduta ogni eco. Di seguito si riportano le notizie che è stato possibile recuperare.

Nel volume celebrativo "L’Adria nella storia del canottaggio triestino" (Editrice La Mongolfiera, Trieste, 1997) si legge che in Italia "… la prima regata a carattere nazionale si svolse a Genova nel 1875, promossa dalla Società Ligure di Salvamento, con la partecipazione delle Società Tevere, Cerea e Canottieri Genovesi".

L’adesione alla manifestazione di questi tre sodalizi è confermata dal Reale Circolo Canottieri Tevere Remo, che nella propria cronistoria ufficiale riporta: "1875 – La Società Ligure di Salvamento organizza a Genova la 1.a Regata Nazionale di canottaggio dove il Tevere vince il primo premio nella gara delle canoe italiane con la canoa Margherita (in onore della futura Regina) con l’equipaggio composto dai Soci Romolo Tittoni, timoniere, Pio Barucci, Carlo Filonardi, Giulio Annibaldi e Camillo Buti, rematori. Alla gara partecipano la Soc. Canottieri Cerea e la Canottieri Genovese". Riguardo ai vogatori capitolini, il 23 luglio la "Gazzetta di Genova" aveva pubblicato la seguente corrispondenza da Roma: "A quest’ora saranno giunti a Genova i nostri canottieri del Tevere che si recano a prendere parte alla Regata. Da prima avevano intenzione di andar a Genova per mare colle loro barche; poi hanno temuto di giungere troppo stanchi e di essere in cattive condizioni per concorrere alla gara. Sono dunque partiti per strada ferrata e probabilmente effettueranno per mare il ritorno".

Allo scopo di acquisire ulteriori notizie sulla manifestazione, è stata chiesta alla Società di Salvamento la possibilità di accedere ai suoi archivi; sfortunatamente, presso la stessa non è più disponibile alcun resoconto o atto relativo all’evento: la quasi totalità della documentazione sociale tempo addietro fu avviata al macero per errore. Né contribuiscono a far maggiore luce gli articoli della stampa dell’epoca che è stato fin qui possibile rinvenire: essi si limitarono infatti a menzionare i territori di provenienza di alcuni dei numerosi e pur tuttavia ignoti partecipanti (la gara in cui si misurarono fra loro i tre circoli di canottieri rappresentò soltanto una delle varie regate bandite dalla Società di Salvamento).

Dal canto loro, le società Adria e Tevere Remo non dispongono su quello specifico confronto remiero di elementi di conoscenza ulteriori rispetto a quelli già resi noti; e la Società Canottieri Genovesi non può più essere d’ausilio, essendo essa stata disciolta il 28 giugno 1897. La Reale Società Canottieri Cerea conserva invece la corrispondenza intrattenuta all’epoca con la società organizzatrice dell’evento, nella quale tuttavia non viene fatta menzione degli altri clubs partecipanti: da essa si apprende unicamente che "… il batello con cui corrono o correrebbero i canottieri del Tevere […] è lungo 10 metri circa". La Società Ginnastica Triestina, pure essa presente a Genova, da parte sua annotò agli atti unicamente le vicende legate alla corsa dei canotti a otto rematori ideata dagli organizzatori per i circoli di ginnastica, alla quale prese parte insieme alle società genovesi "Cristoforo Colombo" e "Trionfo Ligure".

Non resta pertanto che proporre un estratto del servizio che lunedì 26 luglio 1875 la "Gazzetta di Genova" dedicò alla "festa nazionale" svoltasi il dì antecedente tra il Molo Nuovo e il seno di Santa Limbania:

"… Tutte le inflessioni, tutte le desinenze della lingua italiana, nelle sue molteplici forme dell’alta, della media e della bassa, si udivano ieri risuonare per le vie di Genova, sulle calate e sui galleggianti del Porto. Le tre linee ferroviarie del nord, di levante e di ponente riversarono in gran copia i visitatori per la lieta festa della Regata Nazionale […] Migliaia di persone sulle calate, sui piroscafi che fiancheggiavano la corsia destinata alla gara dei vogatori, sui numerosi battelli sparpagliati nelle acque del porto, sui terrazzi ed alle finestre della case prospicienti il porto, dalla darsena fino alla Lanterna, formavano uno spettacolo impossibile a descriversi. Il principio delle gare era fissato alle 5 pomeridiane, ma già da qualche ora gli accessi del porto erano animati dalla folla desiderosa di assistere alla Regata […] Circa le quattro, parve che il tempo volesse proprio mandar tutto a soqquadro; piovve per una mezz’ora, e già si stava in forse sull’attuazione del programma; fortunatamente la fedeltà all’impegno preso la vinse sulla paura e si tirò innanzi. Un poco prima delle cinque un colpo di cannone e il suono della marcia reale eseguita dalle bande annunziarono l’arrivo della principessa Margherita. Scesa di carrozza e preso il braccio del principe Tommaso ella si avanzò col figlio suo, il principe di Napoli, sotto il padiglione eretto sulla spiaggia di Santa Limbania. Il cielo, con una cortesia cavalleresca, si era rasserenato, e il sole tornava a risplendere […] Alle cinque cominciarono le corse, e primi furono i Veneziani colle loro gondole e col loro costume pittoresco. Seguirono poi le altre corse indicate nel programma: i vincitori fra il plauso della moltitudine ricevettero successivamente i premii e le bandiere dalle mani della principessa […] Negl’intermezzi delle corse, le bande del presidio e quella della Guardia Nazionale eseguirono scelti pezzi […] Le corse terminarono circa le sette e mezzo, e la Principessa faceva ritorno, acclamata dalla folla, al Palazzo Reale, dove ebbe luogo uno splendido convito […] Intanto le vie della città si andavano illuminando per cura del signor Ottino, e l’Acquasola segnatamente presentava un magico aspetto. Ghirlande svariatissime di fiammelle di gaz e di lampioncini a diversi colori spargevano tra le piante e sui viali di questa pubblica passeggiata una luce fantastica, ricca di bei riflessi e di gentili gradazioni. Tutte le vie che conducono all’Acquasola erano gremite e non si poteva avanzare che a passo lento e con frequenti intervalli di sosta […] Circa la mezzanotte, la Società Ligure di Salvamento riceveva ad una suntuosa cena, in una sala della Concordia, i rappresentanti dei canottieri del Tevere e del Po, quelli della stampa locale e di altre città, e altre notevoli persone. Vi furono brindisi e discorsi assai lieti ed arguti e vi regnò la più schietta cordialità, come vi fu la più squisita cortesia per parte dei membri della Società da cui erano stati fatti gl’inviti […] Durante la festa della Regata Nazionale avvennero tre borseggi a danno di tre signori, di un portafogli cioè e di due orologi. La Questura pervenne ad operare l’arresto di due dei tre borsaioli…".

  documento originale (34 KB)

  Altri documenti:
  Rivista "Emporio Pittoresco", 15 agosto 1875 (68 KB)
  Bollettino ´Mente sana in corpo sano´, 16 agosto 1875 (145 KB)
  L'equipaggio dell'Associazione Triestina di Ginnastica, in posa con il gonfalone
  donato dalla S.G. "C.Colombo"
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